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Inauguro con questo post una nuova rubrica, per così dire, gestita da un mio giovane e promettente collega. E’ brillante, ma non ha (ancora?) un suo blog, pertanto sono onorata di accoglierlo tra queste pagine virtuali. Detta così sembra che mi abbia implorato di pubblicare quello che segue, mentre in verità è il contrario. Sono rimasta colpita dai suoi post pre-esame su facebook e gli ho rilanciato la sfida… spero questo su fisiologia sia il primo di una lunga serie!

Michela
P.S. è un po’ lungo perchè lunga è la materia, ma vale davvero la pena arrivare al fondo!


Che cosa ho imparato per l’esame: gli opossum sono dei grandissimi vigliacchi; il vostro intestino sa arrossire e sente i sapori; un
tuffo in mare potrebbe fermarvi di colpo il cuore;i castori fanno un sacco di pipì; il modo migliore per uccidere qualcuno è tirarlo in piedi all’improvviso mentre è anestetizzato; per il nonno cardiopatico è più pericoloso litigare con un vicino che fare la maratona; un certo numero di maschi americani ogni anno si impicca durante l’autoerotismo;è possibile fermare le lancette dell’orologio con lo sguardo, ma non è possibile farsi il solletico da soli; se la prima cosa che un anatroccolo vede uscendo dall’uovo è un essere umano, cercherà di accoppiarsi con lui per tutta la vita; puoi sopravvivere per anni con una sbarra di metallo che ti trapassa la testa, ma sarai estremamente maleducato con gli altri;il latte è sudore con dentro un po’ di grasso e proteine; nei Caraibi puoi nascere femmina e trasformarti in maschio a dodici anni; è impossibile respirare sott’acqua da un boccaglio a più di un metro di profondità (alla faccia di quelli che si nascondono nei canneti nei film); la maledizione di una ninfa ti può costringere a dover fare volontariamente ogni singolo respiro; quando i cani ansimano in realtà stanno trattenendo il respiro;insegnare a parlare a uno scimpanzé è qualcosa di incredibilmente frustrante.

Gli opossum sono dei grandissimi vigliacchi

L’opossum, come altri piccoli mammiferi, risponde a pericoli in modo molto particolare. Batticuore? Pressione che aumenta? Respirazione più rapida? Niente affatto: l’opossum sviene. Il cuore e il respiro rallentano, la pressione crolla, l’animale si accascia e finge di essere morto. I predatori naturali dell’opossum infatti cacciano animali vivi, in movimento: una preda immobile e apparentemente morta sfugge ai loro occhi.

Il vostro intestino sa arrossire e sente i sapori

Durante il transito del cibo nel tratto gastrointestinale, gli alimenti evocano la produzione di tutta una serie di mediatori e ormoni che influenzano le attività digestive e non solo. Uno degli effetti principali è l’aumento del flusso di sangue alle mucose intestinali, per “portar via” le sostanze nutritive assorbite; questo è dovuto a una vasodilatazione in tutto e per tutto simile a quella della cute quando si arrossisce. Ancora più sorprendente, gli stessi recettori che ci permettono di percepire il gusto dei cibi si troverebbero sulle mucose intestinali, e prenderebbero parte a questi processi, riconoscendo ciò che passa per l’intestino dal suo “sapore”!

Un tuffo in mare potrebbe fermarvi di colpo il cuore

Tra i sistemi che controllano il cuore ha particolare importanza il nervo vago, in cui viaggiano le fibre nervose che (ironia della
sorte) originano dal nucleo ambiguo. Questi neuroni possono essere stimolati da vari eventi: in particolar modo, esistono aree reflessogene che, se stimolate, fanno scaricare con forza il nervo vago. Tra queste troviamo alcune zone della mucosa del naso: il contatto improvviso con l’acqua fredda potrebbe far partire questi riflessi che arrivano fino al cuore, dove l’effetto è quello di
rallentare la frequenza cardiaca fino all’arresto cardiaco. Se il vostro amico dopo il tuffo non torna più su, ora sapete perché.

I castori fanno un sacco di pipì

Avendo grande disponibilità di acqua, i castori hanno la possibilità di eliminare le sostanze di scarto con le urine senza prendersi la
briga di spendere molta energia per concentrarle nel rene, come invece ci troviamo costretti a fare noi per evitare di perdere 15-20 litri di acqua ogni giorno. All’altro estremo troviamo i piccoli mammiferi del deserto, che per fare i conti con la scarsità di acqua devono eliminare urine molto concentrate, e hanno dei reni molto più efficienti dei nostri.

Il modo migliore per uccidere qualcuno è tirarlo in piedi all’improvviso mentre è anestetizzato

Ogni volta che da supini ci alziamo in piedi, circa mezzo litro di sangue, anziché risalire fino al cuore, rimane nelle vene delle gambe e si accumula; se arriva meno sangue al cuore l’effetto principale è una riduzione del volume di sangue che riesce ad essere spinto in circolo, e quindi una caduta di pressione e flusso di sangue. Risultato: niente ossigeno al cervello, svenimento, crollo per terra e il sangue che ritorna al cuore. Fortunatamente non dobbiamo cadere come sacchi di patate ogni volta per non morire di ischemia cerebrale, ma degli appositi riflessi aiutano il sangue a tornare verso il cuore. E se l’individuo è completamente addormentato, senza riflessi, senza nulla, e lo teniamo in piedi a forza? Beh, avete trovato il delitto perfetto.

Per il nonno cardiopatico è più pericoloso litigare con un vicino che fare la maratona

Un litigio è una pessima situazione per il cuore di un anziano, che già di per sé si trova normalmente a far fronte a tutta una serie
di problemi. Lo stress tende ad aumentare la frequenza cardiaca, aumentando il tempo che il cuore passa in contrazione; e inoltre, la pressione arteriosa tende a salire, aumentando il carico contro cui si deve lavorare per spingere il sangue in circolo. Il risultato è un forte lavoro per il cuore, in una situazione decisamente peggiore rispetto a quella in cui i vasi dei muscoli, dilatandosi durante un esercizio, fanno diminuire le resistenze contro cui il cuore deve mantenere il flusso ematico.

Un certo numero di maschi americani ogni anno si impicca durante l’autoerotismo

Una leggenda metropolitana afferma che la pressione sui seni carotidei, due strutture che si trovano più o meno ai lati del collo,
rallenterebbe l’orgasmo rendendolo più piacevole. Ma come fare, per metterla veramente sul terra-terra, a premere sui seni, se le mani sono occupate? Presto detto: con una corda stretta intorno al collo. Peccato che la pressione sui seni carotidei abbia come unico effetto quello di farvi svenire nel giro di qualche secondo: e svenire con una corda legata al collo non è esattamente una
buona idea. Una causa di morte realmente presente negli Stati Uniti.

E’ possibile fermare le lancette dell’orologio con lo sguardo, ma non è possibile farsi il solletico da soli

Il nostro cervelletto ha tutta una serie di compiti, il cui meccanismo fondamentale è quello di sfruttare dei “modelli interni” per
prevedere quanto sta per accadere in base alle esperienze passate. Questo compito è di fondamentale importanza per il movimento (riuscire a prevedere le conseguenze di ogni movimento e compiere tantissimi piccoli aggiustamenti dei muscoli per renderlo perfettamente fluido) ma anche per la percezione tattile: il cervelletto sottrae a quanto percepiamo le cose che il nostro cervello “sa
già” per far risaltare meglio le “novità”. Un po’ complicato a spiegarsi, ma il risultato è chiaro: il cervelletto prevede ogni singolo movimento delle dita, e diventa impossibile farsi il solletico da soli.
E le lancette dell’orologio? Qui chiamiamo in causa un concetto più complesso, la cronostasi. Ciò dipende principalmente dalle
caratteristiche del nostro sistema visivo: i nostri occhi si muovono continuamente, e per evitare che durante il movimento oculare le immagini siano sfocate, in quei pochi istanti siamo ciechi. Proprio così. E come facciamo a non accorgercene? Semplice: il nostro cervello “riempie il buco” facendoci vedere quello che vedremo alla fine del movimento. Un paradosso che fa sì che il tempo nella nostra testa sia completamente diverso da quello reale. La prova? Spostate rapidamente lo sguardo su un orologio da polso silenzioso. Se siete fortunati, durante il vostro movimento oculare anche la lancetta si starà muovendo: ebbene, quella lancetta vi sembrerà rimanere ferma per ben più di un secondo; mentre i vostri occhi si muovevano, il vostro cervello vi stava già
mostrando la lancetta immobile alla fine del movimento!

Se la prima cosa che un anatroccolo vede uscendo dall’uovo è un essere umano, cercherà di accoppiarsi con lui per tutta la vita

Konrad Lorenz racconta, nei suoi libri, alcuni particolari casi di imprinting: gli anatroccoli che vedevano come primo oggetto in
movimento, appena venuti al mondo, il celebre studioso austriaco, non solo lo consideravano come la loro madre e lo seguivano ovunque andasse, ma una volta cresciuti tentavano di accoppiarsi con lui. L’ipotesi è che l’imprinting sia fondamentale per determinare la preferenza sessuale di alcune specie animali.

Puoi sopravvivere per anni con una sbarra di metallo che ti trapassa la testa, ma sarai estremamente maleducato con gli altri

Questo è il caso di Phineas Gage, operaio statunitense del XIX secolo, che un bel giorno a causa di un’esplosione si ritrovò una sbarra che gli attraversava il cranio e i lobi frontali del cervello; incredibilmente, Gage sopravvisse, conservando successivamente l’impressionante foro attraverso il cranio. Eppure, chi lo conosceva affermò che il suo carattere era decisamente cambiato; Gage era diventato aggressivo, volgare, volubile, incapace di riflettere su quale comportamento adottare, estremamente sgarbato.
Oggi sappiamo che la lesione in questione interessa quelle aree di corteccia cerebrale implicate nell’integrare i processi emotivi con quelli cognitivi, cioè unire le emozioni ad aspetti razionali: questo è fondamentale ad esempio per fare piani e strategie per il futuro, rinunciando a un piacere immediato per un’opportunità maggiore futura, per provare emozioni più complesse e per
poter vivere in una dimensione sociale.

Il latte è sudore con dentro un po’ di grasso e proteine

La ghiandola mammaria è considerabile come una ghiandola sudoripara modificata in grado di immettere nella sua secrezione anche componenti come caseina, grassi, immunoglobuline eccetera.

Nei Caraibi puoi nascere femmina e trasformarti in maschio a dodici anni

La malattia nota come “guevodoces” è dovuta all’assenza di un enzima incaricato di convertire il testosterone in una sostanza molto più attiva, il diidrotestosterone. Quest’ultimo è necessario per il normale sviluppo dei genitali esterni maschili: in sua assenza l’individuo maschio, dotato di testicoli e capace di produrre testosterone, mancando di questo potente derivato si sviluppa in tutto e per tutto, all’esterno, come una femmina. In Repubblica Dominicana alcuni bambini maschi sono quindi apparentemente femmine, alla nascita: tuttavia, alla pubertà l’enorme aumento della produzione di testosterone riesce a finire il lavoro iniziato ma non portato a termine nella gravidanza: le labbra si chiudono, i testicoli scendono e cresce il pene, e voilà un maschietto che sarà tale in ogni aspetto e ha una vita del tutto normale.

E’ impossibile respirare sott’acqua da un boccaglio a più di un metro di profondità (alla faccia di quelli che si nascondono nei canneti nei film)

La massima pressione che i nostri muscoli respiratori possono produrre vale quanto la pressione esercitata da una colonna di acqua
alta circa un metro, o poco meno: al di sotto di questa profondità, la pressione è maggiore, e il torace viene “schiacciato” dall’esterno da una forza che non riesce a essere vinta, e viene impedita l’espansione necessaria per inspirare.

La maledizione di una ninfa ti può costringere a dover fare volontariamente ogni singolo respiro

Si narra che la ninfa Ondina si fosse innamorata di un mortale di aspetto molto avvenente: per lui era disposta a rinunciare a ogni
cosa, persino all’immortalità. Eppure, il bel farfallone continuava a dedicarsi ad altre leggiadre fanciulle (“insomma, continuava a scopazzare in giro”, cit.), così che la ninfa, offesa, si rivolse al proprio divino padre, Odino, per chiedere una punizione all’amante infedele. Risultato: colui che aveva voluto pensare a troppe donne, si ritrovò costretto a pensare a ogni respiro per evitare di rimanere letteralmente senza fiato.

La cosiddetta “maledizione di Ondina”, strano ma vero, è proprio questa. Ciò si basa sul fatto che i nostri muscoli respiratori sono
controllati da due vie: una involontaria, che non dipende dal nostro controllo cosciente; e una volontaria, che possiamo direttamente controllare. Le due vie, ecco la particolarità, sono separate e corrono in zone diverse del midollo: alcune lesioni molto particolari possono quindi danneggiare solo la via per il controllo automatico, che viene così perso, lasciando intatta quella che però ci consente di respirare volontariamente. Un bello stress doversi ricordare ogni quattro secondi di respirare! E nel sonno, vi chiederete voi? Cominciate allora a capire perché la maledizione sia decisamente un problema.

Quando i cani ansimano in realtà stanno trattenendo il respiro

Un cane che dopo uno sforzo respira molto rapidamente in realtà fa solo piccoli respiri molto rapidi che spostano l’aria lungo le vie aeree, senza che essa riesca ad arrivare ai polmoni: l’effetto è lo stesso di un’apnea. Questo accade perché i cani, banalmente, non possono sudare essendo animali a pelo lungo: per smaltire il calore perciò respirano rapidamente per eliminare vapor acqueo dalla superficie delle mucose di vie aeree, cavo orale e soprattutto lingua: un po’ come se il cane sudasse con la lingua e avesse
bisogno di un ventilatore naturale!

Insegnare a parlare a uno scimpanzé è qualcosa di incredibilmente frustrante

Molti studiosi ritenevano che l’unica differenza in termini di linguaggio tra uomo e primati più evoluti fosse quella che le scimmie
mancano di un apparato fonatorio adeguato, cioè di corde vocali e tutto il resto che permettano il linguaggio parlato. Quest’ipotesi, probabilmente vera, curiosamente, per l’uomo di Neanderthal, per le scimmie si è rivelata inesatta: la prova è venuta dagli studi sullo scimpanzé Wadoo, a cui si è insegnato a parlare con il linguaggio dei gesti. Risultati: pessimi. Wadoo dopo quattro
anni aveva un vocabolario di sole 150 parole, contro le 3-4000 di un coetaneo umano, e mancava totalmente della capacità di comprendere le regole sintattiche e grammaticali. Oggi sappiamo che la differenza risiede nel cervello: ciò che
ci rende più propriamente umani sarebbe proprio la presenza di aree della corteccia cerebrale che ci consentono di capire e di produrre il linguaggio, di tutti i tipi. 

5 Replies to “Curiosità fisiologiche (Special Guest Post di Matteo Mancarella)”

  1. grazie ho corretto l'apnea…

    I sub hanno le bombole a pressione positiva, come se fosse un ventilatore da sala operatoria. Il sub fa un minimo movimento del torace e apre in questo modo la valvola della bombola che eroga il gas a pressione positiva (cioè gli distende passivamente i polmoni come se li stesse gonfiando).

  2. Simpatiche le curiosità… se le dilazionavi un po' ci facevi 30 post invece di aggiornare ogni morte di papa!!! 🙂

    Simone

  3. hai ragione simone, ma non credo di essere particolarmente portata per tenere un blog… mi riprometto sempre di fare un aggiornamento a settimana, ma poi non ho nulla di interessante da scrivere (o non ho il tempo di aggiustarlo) e lascio perdere 🙂
    però questo è un guest post, ho paura che l'autore non l'avrebbe presa bene se l'avessi spezzato

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