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Tra i corsi più improbabili mai frequentati spicca quello di Biochimica clinica.
Invito i lettori a farsi un giro sul sito del nostro docente, flipper e nuvola (flipper.diff.org), un sito che parte dalla domanda “Se così caotica e complessa è davvero la vita, possiamo in maniera ragionevolmente precisa definire le malattie che di questa vita indefinibile e sfuggente sono le alterazioni?”
Partendo da questi presupposti e dal sito, che di tali presupposti (in particolare la caoticità della vita) è rappresentazione, il prof. cerca per sua stessa ammissione “Una regola che permetta di gestire il disordine dei sistemi biologici” senza successo, naturalmente.
Il che significa che si ritrova a parlare a spaesati studenti del terzo anno che di malattie ancora nulla hanno appreso e che di biochimica vera e propria ben poco si ricordano, di come ciò che apprenderanno negli anni futuri non funzioni nella vita reale (spesso vero) e di come un approccio creativo e biochimico al problema possa portare a delle soluzioni sensate (invariabilmente falso)
Così il povero studente si trova a districarsi tra la prova provata che la coca cola causi l’osteoporosi, l’ipotesi che il cioccolato riduca il rischio cardiovascolare e le improbabili associazioni tra l’epilessia e il comportamento sessuale.
Ne esce con un miliardo di idee confuse e l’impressione generale che la carenza di ferro sia il problema di salute principale dei nostri giorni e che se solo si potessero iniettare citocromi e potenziare catene respiratorie tutte le malattie si estinguerebbero (lasciandoci disoccupati).
Insomma nell’approccio a un personaggio del genere o rimani folgorato e pensi che sia un genio e diventi suo seguace oppure no.
In entrambi i casi la conoscenza più spendibile che questo corso offre nella vita professionale è “esistono ogni tanto degli strani individui che sostengono brillantemente teorie altrettanto balzane in maniera scientifica o pseudo-scientifica ed è molto difficile, in questi casi, convincere i pazienti ad avere fiducia nella medicina tradizionale”.

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