Da qualche settimana collaboro con Medical Facts con una rubrica settimanale di letture a tema medico.
Vi lascio un estratto dell’ultima fatica
Il pensiero magico è la convinzione che gli eventi siano collegati, spesso come risultato di eventi sovrannaturali, in assenza di nessi causali evidenti. In psichiatria il pensiero magico è una patologia del contenuto di pensiero che denota la falsa credenza che i propri pensieri, azioni o parole siano in grado di prevenire una specifica conseguenza o di aggirare le leggi di causalità. È pensiero magico, ad esempio, “Se mi concentro sul numero 22, uscirà al prossimo giro alla roulette”.
Cosa accade se a riconoscere su di sé i sintomi del pensiero magico è Joan Didion, una delle più famose scrittrici americane contemporanee? La risposta sta nel memoir/reportage/saggio “L’anno del pensiero magico” (Il saggiatore, 2006).
La vita cambia in un istante.
Un normale istante.
Verso le nove di sera del 30 dicembre 2003, mio marito, John Gregory Dunne, parve subire (o subì), al tavolo del soggiorno del nostro appartamento di New York intorno al quale ci eravamo appena seduti per cenare, un improvviso evento coronarico che ne causò la morte. La nostra unica figlia, Quintana, aveva passato le cinque notti precedenti priva di sensi nel reparto di terapia intensiva della Singer Division del Beth Israel Medical Center […] dove quella che era parsa una forma influenzale decembrina tanto grave da costringerla a recarsi al pronto soccorso la mattina di Natale era sfociata in polmonite e shock settico.
Come affronta il lutto una persona razionale, anglosassone, di ottima cultura? Con un approccio scientifico e metodico e insieme umano e irrazionale. In questo libro vediamo continuamente i tentativi di Joan di comprendere con il cervello ciò che il cuore si rifiuta di accogliere.
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