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Ho pensato di sostituire il classico post di fine anno con il bilancio dei libri letti con una serie di consigli potenzialmente riciclabili per regali o auto-regali natalizi (un po’ in ritardo, ma in fondo chi non va a fare compere il 23 dicembre?).

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È stato un anno difficile, mi consigli una lettura leggera che possa intrattenere in modo intelligente? Naturalmente. Tra le seguenti estrapolerei Ba-Da-Bum!, Il delitto ha le gambe corte, Turbolenza, Benevolenza Cosmica, Portami il diario, Qualityland.

NON-FICTION

Anime Prigioniere, Ezio Mauro, Einaudi

Un modo accattivante di raccontare la storia recente, avvincente come un romanzo, documentato come un saggio, a tratti commovente. Nonostante io sia nata pre-caduta-del-muro, nell’89 avevo due anni ed è stato per me interessante conoscere la storia dietro alle immagini sempre viste in televisione e mai veramente vissute.

Come mi batte forte il tuo cuore, Benedetta Tobagi, Einaudi

Quando il giornalista Walter Tobagi è stato ucciso in un attacco terroristico il 28 maggio 1980, la figlia Benedetta aveva tre anni. Ne serba pochi, preziosi ricordi. In questo memoir recupera insieme la sua storia, quella di suo padre, e quella degli anni di piombo in Italia, con una precisione e insieme una delicatezza commoventi.

La via perfetta. Nanga Parbat, Sperone Mummery, Daniele Nardi, Einaudi

Il Nanga Parbat è uno dei 14 Ottomila del mondo, appuntita e isolata come le montagne disegnate dai bambini. Daniele Nardi si è messo in testa di scalarla da una via mai aperta prima, lo sperone Mummery, in inverno. Non ci è riuscito, il libro infatti è uscito postumo grazie alla collaborazione della giornalista Alessandra Carati. I racconti di montagna esercitano da sempre in me una fascinazione incredibile, nata senza dubbio con la magnifica penna di Bonatti, che questo memoir incredibilmente non fa rimpiangere.

Questa è l’America, Francesco Costa, Mondadori

Un bellissimo saggio giornalistico sull’America dei giorni nostri che non manca di approfondire le ragioni storiche delle differenze tra vecchio e nuovo continente. Un racconto mai scontato e per nulla semplicistico volto a superare la retorica di luoghi comuni quali: “in America se non hai un’associazione sanitaria ti lasciano morire per strada”, “in America puoi comprare un fucile al supermercato”, “il partito repubblicano e quello democratico sono uguali”. Non è per nulla facile trovare qualcosa di sensato da dire sul paese che ha più influenza sulla politica internazionale e sul quale vengono versati ogni giorno fiumi d’inchiostro, ma Francesco Costa ci è riuscito e in un modo intelligente e accessibile a tutti.

Mad in Italy, manuale del trash italiano 1980-2020, Gabriele Ferraresi, Il Saggiatore

Un modo originale di avvicinarsi alla storia d’Italia degli ultimi 40 anni, quella fatta di eventi secondari e diversamente memorabili, che nascono con la tv privata per diventare innumerevoli con internet e i social media. Non è un saggio di costume, ma un modo neutro di enumerare fatto tragicomici che hanno in qualche modo influito sull’Italianità. Da Vacanze di Natale all’Uomo Gatto, fino ad arrivare al diverbio Morgan-Bugo, l’ultimo grande momento trash di questo improbabile anno.

La città dei vivi, Nicola Lagioia, Einaudi

La prima volta che ne ho sentito parlare ho pensato: ecco un libro che non leggerò mai. La cronaca nera non mi ha mai affascinato, al corso di medicina legale ho dovuto fare una full immersion in Wikipedia per capire di cosa si stesse parlando e quindi non avrei mai pensato di interessarmi a un libro fuori dalla mia comfort zone.
Però. Però poi ne ho sentito parlare così bene da così tante persone con gusti letterari diversissimi che ne sono stata irresistibilmente attratta. E avevano tutti dannatamente ragione.
Lagioia riesce in una impresa difficilissima: ricostruire un omicidio violento senza forzare la ricerca delle cause, senza voyeurismo, senza condannare nè giustificare i colpevoli, in un vortice che risucchia dalla prima all’ultima pagina. Il lavoro di documentazione è enorme, ma non è un’inchiesta, è un romanzo che scorre come tale, con personaggi ai quali in qualche modo ci si affeziona.
È inevitabilmente anche un pezzo di storia dell’autore, che si immerge totalmente nella vicenda. In questo senso, e solo in questo, ricorda Carrére e il suo avversario. Per la fascinazione mista a repulsione che in tutti suscita scavare negli abissi dell’animo umano, ma che solo una manciata di scrittori sanno trasformare in vera letteratura.

A proposito di niente, Woody Allen, La nave di Teseo

Come si fa a riassumere una vita? A Woody Allen sembra non costare alcuno sforzo, lui si mette a “parlare” e tra digressioni, incontri memorabili che passano in sordina come se fossero normali, ed eventi banali che assurgono a momenti di capitale importanza, saltando nel tempo da un film all’altro e da una donna all’altra ne esce un flusso di coscienza di 700 pagine nelle quali è impossibile non riconoscere la sua voce. L’assenza totale di capitoli rende un po’ complicato interrompersi nella lettura, che però risulta molto immersiva e nel complesso intrigante.

AMBITO MEDICO

Margini di errore: perché i medici sbagliano, Daniele Coen, Mondadori

Tutti gli esseri umani compiono errori, i medici di certo non fanno eccezione. Ma dietro all’errore medico si apre una voragine di problemi legali e sensi di colpa personali che impediscono una seria valutazione del problema e un debriefing delle cause e delle migliori strategie per evitare che si ripetano. Coen racconta in questo libro errori personali e di cui è stato testimone diretto o indiretto, per aiutarci a capire e a migliorare.

La Lampada Rossa, Arthur Conan Doyle, Passigli

Tutti conosciamo Arthur Conan Doyle come l’inventore di Sherlock Holmes, figura per la quale lo scrittore inglese si è ispirato alle incredibili capacità deduttive del suo mentore all’Università, il dottor Joseph Bell. Prima di arrivare ad inventare l’investigatore più celebre della storia, però, Conan Doyle scrisse centinaia di racconti, molti dei quali ispirati alla propria vita quotidiana di medico delle campagne inglesi. Questa raccolta riunisce racconti dimenticati che hanno per protagonisti medici e malati, scaturita dalla penna brillante, ricca di umanità, di humor inglese e di un pizzico di grottesco dell’inventore di Sherlock Holmes. La lampada rossa del titolo fa riferimento all’usanza dell’Inghilterra vittoriana di segnalare la presenza di uno studio medico nel palazzo accostando una lampada rossa alla finestra, rendendo così individuabile l’ambulatorio dalla strada anche di notte.

Perché comincio dalla fine, Ginevra Lamberti, Marsilio

È difficile categorizzare questo libro: in parte è un memoir, in parte un’inchiesta, a tratti sembra un romanzo. Il filo che unisce gli episodi, tra una Venezia invasa di “pellegrini globali” e le difficoltà della vita quotidiana in una “zuppa di alghe” è la morte. Sì, avete capito bene, l’innominabile. L’autrice la affronta, la esplora da punti di vista vari e impensabili, da chi offre un guscio biodegradabile che si trasformerà in un albero a chi di lavoro fa il tanatoesteta (il truccatore di morti). Nonostante l’argomento è un libro frizzante, che scorre in un attimo e si fa apprezzare in tutta la sua originalità. Se, come me, avete una sezione “Morte” nella libreria non potete lasciarvelo scappare. In caso contrario potrebbe essere il libro ideale per inaugurarla.

Non è te che aspettavo, Fabien Toulmè, Bao

Chi dice che i graphic novel novel non possano affrontare tematiche serie? In questo romanzo autobiografico il disegnatore racconta la storia della sua secondogenita, affetta da sindrome di Down sfuggita agli screening prenatali. In modo delicato e toccante, nel complesso molto umano, percorre le tappe di accettazione della disabilità dal punto di vista di un genitore, per niente contento e anche un po’ fobico nei confronti dei bambini trisomici.

TORINO

Ba-da-bum! Giuseppe Culicchia, Feltrinelli

La travagliata storia della costruzione della mole antonelliana raccontata da Antonelli in persona. Eccentrico, in competizione immaginaria con altri grandi inventori/scopritori/costruttori, vi farà morire dalle risate. Tanto più nella versione recitata mirabilmente da Oliviero corbetta su storytel. Una brevissima parentesi di svago da sorbirsi in un sol sorso.

Il delitto ha le gambe corte, Christian Frascella, Einaudi

Lo definirei un libro estivo. Si, a me piacciono i gialli in estate. Contrera è un investigatore privato insopportabile, ex poliziotto dalla dubbia moralità, divorziato a causa di una serie di tradimenti, con una figlia adolescente che non gli parla, vive a scrocco a casa della sorella e non riesce a combinarne una giusta. Però ha fiuto per risolvere i misteri e, cosa mirabile, lavora a Barriera di Milano, come me.
Picco di entusiasmo per la citazione, breve, del Giovanni Bosco.
Se volete leggerlo non fate come me, iniziate dal primo volume: E’ troppo freddo per morire

Città Sommersa, Marta Barone, Bompiani

In questo romanzo autobiografico Marta Barone ripercorre la storia di suo padre, L.B., medico, operaio, emigrato al nord, condannato per partecipazione a banda armata. È proprio quest’ultima vicenda, della quale il padre non ha mai voluto parlare, che innesca la catena di ricordi e ricostruzioni di Marta.
Molto bello leggere della propria città, soprattutto in un periodo storico a me poco noto, gli anni di piombo.
Mi ha molto colpito lo stile asciutto ma tutt’altro che distaccato dell’autrice, con un punto di vista esterno ai fatti eppure intimamente connesso ad essi.

NARRATIVA

Turbolenza, David Szalay, Adelphi

Una staffetta di racconti brevi e intensi. Ogni racconto parte da un volo aereo e il suo protagonista incrocia la propria strada con il personaggio del racconto successivo al quale passa il testimone, pronto per un altro volo, un’altra storia. La dimostrazione che il mondo può essere veramente piccolo e i destini di tutti incrociati in modi impensati. È un libro di racconti brevi ma si gode meglio in un fiato, per non perdere il ritmo. È incredibile come in poche pagine Szalay riesca a dipingere ritratti memorabili, a delineare vicende, a raccontare vite.

Benevolenza Cosmica, Fabio Bacà, Adelphi

Cosa accadrebbe se ogni imprevisto della vita si risolvesse sempre per il meglio? Se ogni volta che chiamiamo il taxi ci regalassero la corsa, se giocando in borsa i titoli salissero sempre, non importa quanto fossero dati per perdenti, se ricevessimo una promozione immeritata e così via?
È quello che accade al protagonista di questo romanzo e le implicazioni non sono banali. Non è forse l’incertezza a rendere interessante la vita? E se la statistica si accanisce a favorire un individuo, ce ne sarà un altro a cui tutto va irrimediabilmente male?
È un romanzo godibilissimo ma intelligente, che intrattiene e non delude fino alla fine. Consigliatissimo.

SCUOLA

Lezioni di volo e di atterraggio, Roberto Vecchioni, Einaudi

In una classe dove tutti gli allievi hanno i cognomi di pittori famosi il professor Vecchioni stimola, pungola, narra, lascia spazio a lezioni alternative. Socrate è morto così come racconta Platone? Ulisse era figlio di un’ancella? Si può scrivere una tesina multidisciplinare partendo da De André? Sono alcune delle domande a cui questo libro risponde, nel modo corale e imprevedibile di una classe di adolescenti.

Portami il diario, Valentina Petri, Rizzoli

Seguo l’autrice da tempo sul suo blog e sulla sua pagina facebook, non potevo quindi farmi scappare il suo primo romanzo. Io amo i libri che raccontano la scuola… se poi a scriverli è un’insegnante dotata di ironia unica e di aneddoti inesauribili riguardanti prodi meccanici alle prese con Leopardi la risata è assicurata.

GRAPHIC NOVEL

La terra, il cielo, i corvi, Teresa Radice e Stefano Turconi, Bao

Radice e Turconi sono bravissimi a raccontare storie ed emozionare. Qui narrano le vicende di un prigioniero italiano in Russia che scappa dal campo di lavoro in compagnia di un tedesco e di un soldato russo. Ognuno parla la propria lingua, ma si intendono quel tanto che basta a cercare di sopravvivere. Un romanzo che riesce ad essere non banale né stucchevole, difficile in questo ambito. Vi lascio una pagina di esempio a prova dell’abilità di Turconi con l’acquerello.

La divina commedia, Go Nagai, BD

Si può trasformare la Divina Commedia in un manga? So già che qualcuno storcerà il naso. La ricostruzione, invece, è accuratissima e la resa grafica notevole. Come in tutte le riduzioni dell’opera dantesca, ovviamente, l’inferno è la parte che dona più soddisfazioni.

DISTOPICO

Macchine come me, Ian McEwan, Einaudi

In questa ucronia il celebre matematico Alan Turing non è stato sottoposto a castrazione chimica e ciò gli ha consentito una vita felice e ricca di scoperte scientifiche. Così negli anni ’80 della Thatcher in UK le auto si guidano da sole e sono stati commercializzati i primi androidi con intelligenza artificiale avanzatissima: 12 Adam e 12 Eve entrano per la prima volta nelle case di facoltosi acquirenti. Il protagonista, però, non è un ricco emiro di Dubai, ma un trentenne spiantato che ha investito nel suo Adam tutta la sua eredità e che trascorre le giornate oziose tra operazioni in borsa poco fruttuose e il tormentato amore per la giovane vicina di casa Amanda. Naturalmente l’ingresso di Adam nella coppia ha risvolti inattesi.
Le basi per una riflessione bio-neuro-etica/informatica ci sono tutte, ma Mc Ewan non è Aasimov. Ne risulta un romanzo coinvolgente ma un po’ monco, che sfiora e abbozza i problemi legati all’intelligenza artificiale senza approfondirli per uscirne infine in modo già ampiamente esplorato dalla letteratura fantascientifica.

I baffi, Emmanuel Carrére, Adelphi

Un giorno un uomo decide di tagliarsi i baffi, ma sua moglie non solo non lo nota, ma addirittura sostiene che lui non abbia mai portato i baffi.
Se vi state chiedendo come si può portare avanti questo misero espediente narrativo per 140 pagine vi rispondo subito: ci va un grande scrittore. Questo libro inchioda alla pagina con tre quesiti:”Chi ha ragione?” “Quanto può andare avanti?” “Come diamine ne esce?”. È un esercizio di stile che fa desiderare ardentissimamente di averci pensato prima a scrivere un libro del genere, ma porta anche a chiedersi come sia possibile risolvere l’empasse. Senza spoilerare il finale dirò solo che un po’ di amaro in bocca me l’ha lasciato.

Kentuki, Samantha Schweblin, SUR

L’espediente narrativo è semplice e geniale. Nel mondo si diffondono dei giocattoli tecnologici simili a telefoni con le ruote: non particolarmente gradevoli, a forma di animale (me li immagino simili ai Furby degli anni ‘90). La loro caratteristica, però è di essere guidati da una persona. Si può scegliere di “essere” un kentuki comprando una connessione a un animaletto e muovendolo in casa altrui o di “avere” un kentuki, comprando il giocattolo in negozio e portandoselo a casa, aprendo quindi la porta della propria intimità ad uno sconosciuto.
I kentuki possono rivelarsi oggetti perversi o salvare delle vite, dipende tutto dall’interazione tra padrone e “animale”.
L’intreccio dei racconti è incalzante e mai banale e tiene attaccati alla pagina stimolando moltissime riflessioni. L’unico racconto “fuori dal coro” è quello iniziale, completamente slegato dal contesto e, decisamente, un pessimo inizio.

Qualityland, Marc Uwe-Kling

Questo libro fa parte di quelli che, raramente quest’anno, ho visto in libreria, mi hanno colpito, ho acquistato in preda a un impulso irrefrenabile, ho letto immediatamente e non mi hanno deluso.
È come se Douglas Adams avesse potuto scrivere una guida galattica per autostoppisti nell’era di internet.
In un futuro non troppo lontano da immaginare gli umani sono profilati in tutto: cosa comprano, il lavoro che fanno, perfino i loro partner sono scelti da un algoritmo. Così anche le notizie che leggono e le persone che frequentano sono filtrate per gusti e ciascuno ha l’impressione di vivere in una bolla di propri simili.
È possibile uscire dall’algoritmo? È quanto tenta di fare un rottamatore di robot difettosi insieme a una scalcinata compagnia di androidi comprendente un gigolo senza libido, un avvocato con i sensi di colpa, una epoetessa con il blocco dello scrittore e altri improbabili personaggi.
È possibile riflettere sui problemi del nostro tempo e preoccuparsi di quelli futuri senza rinunciare a divertirsi nella lettura? A quanto pare si.
Plauso all’idea di produrre il libro in due versioni: per ottimisti e per pessimisti, cambiano, come su Amazon, gli inserti pubblicitari per adattarsi all’acquirente.

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