“Chi disse “preferisco avere fortuna che talento” percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no. E allora si perde”.
Woody Allen, Match Point
A volte, in questo lavoro, si ha la netta sensazione che la fortuna sia tutto ciò che conti e che basti infilare una serie di eventi sfortunati per trovarsi in condizioni impensabili.
Attilio, del letto 5, è ben più di un arzillo vecchietto: a Gennaio era così in forma da giocare a tennis. Durante quell’ultima partita, in uno scambio particolarmente combattuto (o almeno così lo immagino io) si fa male a una gamba.
L’incidente lo costringe a letto un paio di settimane e, nonostante la profilassi con l’eparina, l’immobilità provoca un trombo. Evento improbabile, ma non raro.
Complicanza possibile in questi casi, il trombo si stacca e causa un embolo che arriva ai polmoni e non gli permette di respirare.
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