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Ah, l’estate, quel momento dell’anno in cui gli Italiani sono così annoiati e odiano a tal punto il vicino di ombrellone che ci tiene ad aggiornare il mondo sulle regole dell’hockey su prato (se è maschio) o sulla figaggine di Zaytsev (se è femmina) da poter addirittura arrivare a fingere di leggere un libro per restare in pace a prendere il sole.

Le librerie e case editrici ne sono ben consce e sfruttano il momento per proporre le classifiche dei “10 migliori libri del 2016” “100 libri che tutti devono leggere una volta nella vita” “1000 libri più letti di sempre” e insomma, se ci si mette anche Gramellini a consigliare i “libri da tenere sul comodino perchè leggere sotto l’ombrellone è impossibile” posso provarmici pure io.
Sì, mi sono svegliata tardi, ma io vado in ferie a ottobre, va bene?
Sei uno studente di medicina? Ci tieni a mostrare il tuo status anche sotto l’ombrellone? Ti senti semplicemente in colpa a non studiare per due settimane tra la sessione di luglio e quella di settembre e pensi che un romanzo a tema medico sia la soluzione ideale?

Questa rubrica è fatta per te. Sfruttando l’esperienza accumulata in anni di lettura compulsiva ho selezionato in esclusiva per i lettori di TripToFun la classifica totalmente casuale e follemente disordinata Un libro per esame.
Prima di tuffarvi nella lettura premetto alcuni disclaimer: dai lontani (?) tempi della mia università il piano di studi è cambiato, alcuni esami sono stati spostati, spezzettati, riuniti in un mirabolante e gattopardesco gioco delle tre carte dove nulla cambia a parte la qualità della didattica che continua a peggiorare. Ho in ogni caso tentato di adeguarmi per quanto possibile al nuovo piano di studi.

Un libro per esame è ovviamente un’utopia, per alcuni non avevo nulla da suggerire, per altri ne avevo troppi. Così ho preso, spostato e creato quei legami tirati per i capelli tanto cari a chi ha preparato almeno una “tesina multidisciplinare” di maturità. Altrettanto ovvia la precisazione seguente: cito solo libri che ho letto e che ritengo a mio insindacabile giudizio apprezzabili, ma mi auguro che qualcuno tra i lettori ne abbia molti altri da suggerire di modo che anche io abbia di che leggere quest’estate.

Alcuni testi sono in inglese non per una mia innata tendenza allo snobismo, ma perché ogni volta che mi ritrovo nella sezione health della libreria di un paese anglofono non posso che meravigliarmi di quanti libri di vera medicina esistano in tale idioma e rammaricarmi del desolante panorama italiano fatto di opinabili manuali di medicina alternativa e diete improbabili.

Ultima premessa, poi comincio sul serio, il post sarà diviso, come da tradizione, in triennio preclinico e triennio clinico (scegliete voi se per non sovraccaricare la vostra libreria o per avere la scusa per aggiornare il blog due volte anzichè una).

PRIMO ANNO

FISICA

Colin Bruce, Sherlock Holmes e i misteri della scienza, Raffaello Cortina Editore

Esame che ho odiato come solo un giovane studente universitario proveniente dal classico può fare, non potrei consigliarvi altro che un libro che poco ha a che fare con la fisica e molto con le scienze di base in genere. I fan dell’investigatore inglese lo ameranno per la cornice e chiunque apprezzerà lo stile accattivante. Qualcuno per sbaglio potrebbe anche imparare qualcosa. Fa parte di una collana di cui altrettanto degno di nota è il capitolo “Sherlock Holmes e i misteri della logica”

BIOLOGIA

James D. Watson, DNA, Adelphi

Imprescindibile racconto della scoperta del secolo narrata dalla viva voce del suo autore. Nonostante la mole è scorrevole e accattivante a patto di avere qualche minima nozione di biologia, ma in fondo si chiama un libro per esame proprio per questo, no?

Ben presto mi resi conto che un semplice schema di appaiamento funzionava a meraviglia: A combaciava alla perfezione con T, e G con C. Era dunque così? La molecola consisteva di due catene legate tra loro dalle interazioni fra le coppie A-T e G-C? Era talmente semplice, talmente elegante, che doveva necessariamente essere giusto

BIOCHIMICA

Penny Le Couter Jay Burreson, I bottoni di Napoleone, Longanesi

Per me il corso di biochimica metabolica rimarrà indissolubilmente legato a racconti quali la scoperta dello scorbuto (nei marinai che mangiavano solo carne sotto sale) e del beri-beri (nei pulcini cinesi) o la leggenda dei vampiri,trasfigurazionenell’immaginario popolaredelle porfirie, malattie tanto rare quanto affascinanti. Quindi, anche se si tratta di un libro di chimica organica e in parte tratta argomenti che di medico hanno ben poco, lo citerò comunque a proposito di questo esame, non fosse altro che per il capitolo sullo scorbuto e sulla penicillina.

BIOCHIMICA SPECIALE

Alex Boese, Elefanti in acido, Baldini e Castoldi

Sì, so che non c’entra nulla, ma mi avanzava questo esame e proprio non sapevo cosa metterci. E poi non ho mai capito che materia sia biochimica speciale, il mio professore si limitava a comparire in infradito e a biascicare cose già sentite in altri corsi, quindi penso sia, a ben vedere, il libro ideale.

Il titolo fa riferimento agli effetti delle sostanze psicotrope sui grossi mammiferi (veramente gli elefanti hanno le allucinazioni sotto LSD?), ma le fondamentali domande a cui questo libro risponde citando  esperimenti improbabili svolti con impeccabile rigore scientifico sono molteplici: perchè non ci si può fare il solletico da soli? E’ possibile misurare lo stress di una popolazione sulla base del tempo intercorrente tra il verde del semaforo e l’azionamento del clacson da parte dell’autista del veicolo dietro di voi? Un po’ settimana enigmistica e un po’ Kazzenger, è la lettura ideale sotto l’ombrellone.

GENETICA UMANA

Guido Barbujani, Lascia stare i Santi, Einaudi

L’affascinante, avventurosa e a tratti esilarante storia di un genetista incaricato di verificare l’autenticità delle reliquie di San Luca a Padova. E poi fa un Cameo il nostro ordinario di Anatomia Giacomo Giacobini…

Mi sento in obbligo di contravvenire alle regole del post da me stessa enunciate per segnalare a puro titolo informativo Alberto Piazza “Storia e Geografia dei Geni Umani”. E’ pur sempre un libro scritto da un nostro professore e pubblicato da Adelphi. Ammetto a mia eterna vergogna di non averlo letto, ma per i coraggiosi che volessero lanciarsi… mandatemi una recensione!

ANATOMIA I

Bill Hayes, The Anatomist, Bellevue Literary Press

Quando uno scrittore inizia a frequentare un corso di anatomia dell’università di San Francisco e ritrova i diari di Gray (quello del celeberrimo testo, ovviamente, che nulla ha a che fare con la serie televisiva) il capolavoro è dietro l’angolo. Il presente si fonde sempre di più col passato costituito dalla storia di questo giovane medico con un’idea rivoluzionaria: disegnare le mappe anatomiche come quelle stradali, con le indicazioni topografiche direttamente in situ. Un libro che cattura in un modo del tutto singolare, molto diverso da altre ricerche storiche del genere. Merita lo sforzo del leggere in un’altra lingua.

ISTOLOGIA

M.Farinella H.Ros, Neurocomic, Rizzoli Lizard

Istologia, anatomia, fisiologia del neurone e storia della scoperta del potenziale d’azione, il tutto narrato in splendide rappresentazioni grafiche da Cajal, Golgi e compagnia bella. E poi cosa c’è di meglio per riprendersi dallo studio di una materia così impegnativa di un rilassante fumetto?

STORIA DELLA MEDICINA

Luciano Sterpellone, Famosi e malati, SEI

Il corso non esiste più (tra l’altro già ai miei tempi era parte di un corso integrato improbabile), ma da qualche parte dovevo pur citare i libri di Luciano Sterpellone pieni di curiosità sulle malattie di scrittori, attori, personaggi storici o semplicemente famosi. L’ideale per fare bella figura durante i giri visita primariali sviando domande più complesse.

SECONDO ANNO

ANATOMIA II

Asimov, Un viaggio allucinante, Mondadori

Non potevo non inserire almeno un libro di fantascienza in questa rassegna. Si tratta forse del meno scientificamente curato dell’eclettico romanziere, ma la storia è pur sempre affascinante: trattasi di salvare uno scienziato colpito da embolia cerebrale mediante l’utilizzo di una trombolisi molto particolare. Una navicella minaturizzata dotata di laser sarà iniettata nelle arterie del povero malcapitato nel tentativo di guarirlo, ma ovviamente nulla va come dovrebbe. Per i più pigri esiste il film, anzi è uno dei rarissimi casi di libro tratto dalla sceneggiatura.

FISIOLOGIA I

Damasio, L’errore di Cartesio, Adelphi

Il bello della fisiologia sono le Neuroscienze, il bello delle neuroscienze è lo studio delle basi neurobiologiche dell’etica e il bello di tutto questo è leggerle nello stile dotto, completo eppure incredibilmente accattivante di Damasio. La storia di Phineas Gage è degna del miglior romanziere di talento, non ve la cito per costringervi a leggerlo. E per i più intrepidi consiglio anche gli altri due capitoli della trilogia: Emozione e Coscienza e Alla ricerca di Spinoza. 

MICROBIOLOGIA

Morton Meyers, Happy Accidents, serendipity in modern medical breakthroughs, Arcade Publishing

Altra materia noiosa e fonte di poche ispirazioni letterarie, vado quindi un pelo fuori tema consigliandovi questo saggio divulgativo.
Oltre ad avere nel sottotitolo una delle migliori parole anglosassoni (serendipity non breakthroughs se ve lo steste chiedendo) racconta anche di come Koch scoprì il micobacterium tuberculosis con il microscopio giocattolo che la moglie gli regalò per il compleanno… quindi se vogliamo, tra i mille argomenti e le mille scoperte in campo medico parla addirittura di microbiologia.

IMMUNOLOGIA

Caterina Serra, Tilt, Einaudi

Questo libro a dire il vero non mi è rimasto nell’anima. E’ misterioso ed inquietante (fin troppo). Immaginate di essere allergici anche all’aria che respirate. Prolungatelo per un centinaio di pagine di testimonianze… ora inspirate ed espirate lentamente e convincetevi che non potrà capitarvi mai.

INGLESE

Nick Edwards, In stitches, The highs and lows of life as an A&E doctor, The Friday Project Publishing

Benjamin Daniel, Confessions of a GP, The Friday Project Publishing

Due sguardi (in inglese, ovvio) sul sistema sanitario anglosassone con i  pregi che possono saltare all’occhio al lettore italiano e i difetti visti da chi ci lavora. Due punti di vista privilegiati, il pronto soccorso e lo studio del medico di base, sul sistema sanitario da cui l’italia ha copiato (tardi e male) e che inizia a mostrare gli inequivocabili segni di cedimento da cui possiamo ancora imparare. Il tutto condito da apprezzabile houmor inglese, of course.

STATISTICA

Mark Abrahams, I premi IgNobel, Garzanti

Anche qui collegamento tiratissimo, ma poichè non amo sprofondare in saggi di matematica applicata vi propongo una lettura più leggera sullo stile degli elefanti in acido. Ogni anno dieci fortunati ricercatori sono insigniti di questo ambìto riconoscimento per aver apportato, in modo scientificamente ineccepibile, vantaggi irrisori al genere umano attraverso progetti comici o assurdi. Questa non è altro che la loro storia, a dimostrazione che non c’è troppo da fidarsi delle cosiddette prove di efficacia… fate tesoro per il corso di EBM.

TERZO ANNO

FISIOLOGIA II

Lurija, Viaggio nella mente di un uomo che non dimenticava nulla, Armando Editore

Riuscirete a ritrovare la strada dell’Istituto?” “Che dite?” mi rispose “Come sarebbe possibile dimenticarla? Guardate questo steccato, è così salato, così ruvido e ha un suono così pungente e stridulo!…”.

METODOLOGIA CLINICA

Atul Gawande, Salvo complicazioni, Fusi Orari editore

Per questo esame c’era l’imbarazzo della scelta. Ma non si può non parlare di Gawande in una rassegna di libri sulla medicina, e tanto meno si può non citarlo quando si parla di metodo. Cito il primo, ma tutti i saggi di questo chirurgo americano di origini indiane meritano di essere letti per una migliore comprensione degli errori umani, che nel nostro come in altri mestieri si dividono in evitabili ed inevitabili, ma che sempre andrebbero analizzati e discussi e mai colpevolizzati e nascosti.

CLINICA E PATOLOGIA DEGLI ORGANI DI SENSO

Oliver Sacks, Vedere Voci, Adelphi

Neanche Sacks può mancare all’appello: si tratta senza dubbio alcuno dello scrittore più di talento tra quanti abbiano mai narrato di medicina. Se non siete medici vi innamorerete del suo modo di trattare i malati, se avete un retroterra umanistico resterete affascinati dalla sua prosa, se siete neuroscienziati ammirerete il suo rigore scientifico, se siete diventati medici per unire il fascino meccanico del corpo a quello umano delle storie lo adorerete dal primo momento. Questo sul mondo dei sordi non è forse il suo libro più riuscito, ma vi sfido a trovarne un altro inerente gli organi di senso più interessante e piacevole da leggere di Sacks.

PATOLOGIA GENERALE

Baptiste Beaulieu, La vita non è grave, Mondadori

Questo è uno di quei libri che vi consiglio con tutto il cuore. E’ la rappresentazione esatta del bello e del brutto del nostro mestiere, parla di vita e di morte con l’ironia che impara presto chi deve sopravvivere al pronto soccorso. Ci sono dentro le storie personali dei medici, che spesso gareggiano in tristezza con quelle dei pazienti e avventure degli specializzandi che non sfigurerebbero in una commedia dei fratelli Cohen.
Naturalmente non c’entra nulla con la patologia generale, ma lo metto al terzo anno perché è un libro da leggere prima del tirocinio per capire cosa vi aspetta, durante per riderne insieme e dopo per riflettere.

MEDICINA DI LABORATORIO

Claudio Coletta, Viale del Policlinico, Sellerio

Anche in questo caso legame stiracchiatissimo con la materia, diciamo pure inesistente. Ma questo giallo ambientanto nella Roma degli anni ’70, in un Policlinico ancora in mano ai veri baroni, merita. Non solo è coinvolgente, ma offre anche uno sguardo illuminante su un passato recente della medicina e della sanità a favore di chi, come me, non l’ha vissuto.

FARMACOLOGIA

Daniel Pennac, La lunga notte del dottor Galvan, Feltrinelli

Pennac è uno dei miei autori preferiti di sempre, quindi come non citare questo breve, ma coinvolgente racconto di ambito medico?
Il paziente in cui si imbatte il dottor Galvan durante un delirante turno notturno è un tipo tosto: sa solo ripetere “non mi sento tanto bene” come i manichini dell’ACLS, ma riserva ben più sorprese. Altro non vi posso dire, tanto è corto e da leggere tutto d’un fiato.

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