Mi sarebbe piaciuto, giunti a fine anno, stilare una top ten dei libri letti. Peccato che le liste non mi siano mai piaciute, e che sia totalmente incapace di mettere in ordine libri di generi diversi. Poi i generi tra cui spazio sono così vari che potrebbero accontentare più di una persona e sarebbe un peccato lasciare fuori qualche bella scoperta solo perchè la lista ne contiene già dieci. Così ho semplicemente scorso la lista e speso due parole per quelli che ho amato di più quest’anno. Li trovate di seguito, se può servire.
Ambito letterario
Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato
Per chi ama i libri. Il giovane Libero Marsell vive tra l’Italia e la Francia, sentendosi costantemente straniero, specchio dello scisma tra due mondi generata dalla separazione dei suoi genitori. Lo salvano la letteratura e una serie di donne “guida”. La trama raccontata così è riduttiva, ma i personaggi di questo libro restano dentro a lungo, insieme alla sensazione avvolgente di un grande romanzo.
Da provare anche… Giacomo Papi, il censimento dei radical chic. Un grande soggetto con l’unico difetto di essere troppo breve e poco sviluppato nelle trame secondarie. In un presente ucronico o in un futuro poco lontano, l’Italia ha un governo sovranista; parlare difficile è diventato segno di malafede e gli intellettuali sono additati alla gogna mediatica, qualcuno viene persino ucciso dalla folla inferocita. Lo stesso libro è sottoposto a un ipotetico vaglio della censura con note a piè di pagina che sottolinea le parole difficili e le frasi dalla sintassi complessa suggerendo delle alternative.
Ambito medico
Adam Kay, Le farò un po’ male: diario tragicomico di un medico alle prime armi
Per chi, come me, fa parte del mondo sanitario, ma anche per chi ne è del tutto estraneo. Con sapiente ironia l’autore, tra un aneddoto da specializzando e un oggetto improbabile estratto dalla vagina di qualcuno, trasmette alcune criticità del sistema inglese. Leggetelo se volete sapere dove rischia di andare il nostro sistema sanitario in crisi.
Da provare anche… Jennifer Worth, Chiamate la levatrice. Le avventure di una levatrice inglese nella Londra dell’800. Una trama del genere non ispira fiducia, lo so. Ma credetemi se vi dico che i personaggi raccontati sembrano usciti da un romanzo, lo stile è fresco e vi verrà voglia di accompagnare la levatrice negli altri due volumi della trilogia.
Atul Gawande, The Checklist Manifesto (penso che in italiano si chiami Checklist e basta).
L’avevo già letto, ma una rilettura con più cognizione di causa fa sempre bene. è un libro che definirei, banalmente, rivoluzionario: insegna molto sul modo di pensare di quasi tutti gli umani e dei medici in particolare e propone alcune soluzioni semplici e applicabili.
Ambito giuridico
Ian Mc Ewan, La ballata di Adam Henry
Per chi ha voglia di leggere di medicina, ma anche di legge. La storia, semplice, è quella di una giudice inglese che si ritrova a decidere se sottoporre o no a trasfusione di sangue un ragazzo testimone di Geova quasi diciottenne affetto da una neoplasia ematologica. Contrariamente alle sue abitudini, decide di conoscerlo personalmente, con sviluppi imprevedibili. Etica, libero arbitrio, religione, attraverso la lente di un giovane che scoppia di voglia di vivere e di una lady inglese meno algida di quanto vorrebbe e con qualche rimpianto di maternità.
Elvio Fassone, fine pena: ora
Per chi, come me, non si è mai occupato di carcere è a dir poco illuminante. L’autore è un magistrato coinvolto in un maxi-processo per mafia durante il quale conosce Salvatore, un imputato poi condannato all’ergastolo. Tramite la corrispondenza tra i due, instauratasi quasi per caso con lo scambio di un libro, siddharta, veniamo introdotti nelle assurdità e crudeltà del mondo carcerario italiano.
Da provare anche… Marco Malvaldi, Vento in scatola. Sempre di ambito carcerario e sempre tratto da una storia vera, il maestro del giallo ci immerge in una storia tutta italiana: protagonista un tunisino truffatore accusato di un reato che non ha commesso, dal quale non osa scagionarsi per timore di essere punito per quello che ha commesso davvero.
Voglia di classici
A.J.Cronin, E le stelle stanno a guardare
Un romanzo epico e sconsolato sul mondo, profondamente ingiusto e crudele, delle miniere di carbone. Un romanzo di formazione al contrario. Un classico senza tempo che potrebbe essere ambientato ai giorni nostri. Una traduzione un po’ agé che lo rende ancora più affascinante.
Natalia Ginzburg, Lessico familiare.
Al liceo non l’ho mai letto e forse ho fatto bene, perchè ora l’ho adorato. Lo stile è unico e incredibilmente leggero per ciò di cui tratta e per come lo affronta. In verità ho ascoltato l’audiolibro letto da Margherita Buy, che probabilmente lo rende ancora più speciale. Vi basti sapere che grazie a questo libro mi è tornata voglia di “scrittori della prima Einaudi” e sono passata a Pavese, Calvino e poi a Fenoglio sul filone Seconda Guerra Mondiale e infine alla Storia di Elsa Morante.
Da provare anche… Elsa Morante, La Storia Ok, è un mattone di 700 pagine, ma i personaggi trasudano umanità e rimangono per sempre. Ha solo un difetto, è di una tristezza sconfinata, non iniziatelo se non siete dell’umore adatto a soffrire un po’.
Harper Lee, il buio oltre la siepe
Anche questo sfuggito ai classici dell’adolescenza non so perchè, forse per il titolo fuorviante. Bellissimo. Nel sud degli stati uniti, da poco uscito dalla schiavitù, l’avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa di un nero. I suoi due figli, intanto, vivono un’infanzia spensierata a due passi da una casa stregata, la cui storia viene svelata poco a poco fino all’umanissimo finale. Anche qui personaggi che restano nel cuore molto a lungo.
Viaggio
Federico Rampini, L’oceano di mezzo
Rampini è stato ovunque, nella Bruxelles pre-unione Europea, in paesini abbandonati della Francia, in Giappone, quasi ovunque negli USA e di ogni posto ha da raccontare un pezzo di storia misconosciuto, un aneddoto denso di significato, un’esperienza personale. Il tutto corredato da acquerelli meravigliosi.
Da provare anche… Ryszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto. Per chi ha una formazione classica quasi un sogno. L’autore, giornalista d’assalto di un oscuro giornale polacco, viene inviato nei posti più improbabili con mezzi e interpreti scarsi. Trova conforto nelle storie di Erodoto, di cui cita ampi brani contestualizzandoli e spiegandoli alla luce di quanto osserva al di fuori.
E sempre per i viaggi classici… Daniel Mendelsohn, Un’odissea. Un professore di lettere classiche negli USA offre al padre ottantenne di partecipare al suo seminario sull’Odissea. Ne segue una crociera a tema nel mediterraneo dove a brani del poeta e relativa esegesi si intervallano aneddoti sulla vita familiare dell’autore. Lo amerete se vi piacciono gli autori americani e insieme i classici.
Non-fiction
Antonio Scurati, M, il figlio del secolo
Sono in dubbio se inserirlo nei saggi, ma per il vastissimo lavoro di ricerca secondo me merita questa categoria. Di certo è un saggio molto godibile e di facile lettura (ha un indice dei “personaggi” al fondo, se all’inizio avete problemi con i nomi). Personalmente non ho mai approfondito la storia dell’ascesa del fascismo e ricordo che i libri delle superiori erano piuttosto stringati sull’argomento. In parecchie centinaia di pagine di documenti storici e ricostruzioni romanzate, invece, Scurati ha tempo di far emergere i personaggi come persone reali e di indagare alcuni meccanismi ancora attuali di consenso e sfruttamento dell’opinione pubblica.
Irene Tinagli, La grande ignoranza
Un ottimo saggio, ben documentato, che aiuta a comprendere alcuni mali della politica moderna (non solo italiani) con excursus storici molto utili a chi, come me, ha una memoria politica forzosamente corta per cause anagrafiche. Fornisce anche spunti di riflessione e abbozzi di soluzioni meritevoli di pensiero.
Francesco Piccolo, L’Italia spensierata
Questo saggio mi ha fatto scoprire un autore fantastico, quindi gli sono grata per forza. Ma poi l’idea è geniale: andare ad analizzare con spirito antropologico gli eventi da italiano medio. L’autogrill migliore e peggiore d’Italia durante un giorno da bollino nero autostradale, il film di natale di Boldi e De Sica il giorno di Santo Stefano, un soggiorno a Mirabilandia con due settenni.
Fabrizio Gatti, Bilal
Baro perchè l’ho letto a fine 2018, ma ve lo consiglio lo stesso. Questo libro risponde alla grande domanda “perchè i clandestini spendono migliaia di euro per arrivare in Europa invece di prendere un biglietto aereo?”. L’autore ha seguito per intero la rotta dei clandestini attraverso il Sahara e poi a Lampedusa, spacciandosi per un profugo curdo. Non vi dico altro, va semplicemente letto.
Da provare anche… Cristina Cattaneo, naufraghi senza volto. Sapevate che metà dei cadaveri ributtati a riva dal mediterraneo restano non identificati? L’autrice, medico legale, ha fatto parte di un progetto volto a ridare un nome e una storia ad alcuni di questi naufraghi. è una lettura straziante che ricostruisce mille storie: quella dell’ormai tristemente celebre dodicenne con la pagella cucita nel giubbotto, ma anche di uno sconosciuto con un mucchietto di terra del suo paese cucita nella felpa, o di decine di stranieri di tutta Europa venuti in Italia nella speranza e nel timore di riconoscere i propri cari tra le foto dei cadaveri ripescati in una nave affondata.
Graphic Novel e affini
Teresa Radice, Stefano Turconi, Non stancarti di andare
Forse la scoperta più sorprendente dell’anno. Una graphic novel meravigliosa sia come disegni sia come testo e trama. Con un filo che lega i desaparecidos argentini degli anni ’70, l’emancipazione femminile del ’68, la crisi siriana degli anni ’10 del 2000 e una storia personale commovente è davvero una delle graphic novel più belle che abbia mai letto.
Da provare anche… Leo Ortolani, due figlie e altri animali feroci. Non è una graphic novel in senso stretto, perchè è principalmente tratta da email e quindi costituita in gran parte di testo scritto intervallato da tavole magistralmente disegnate dal mitico autore di RatMan. Non credevo che avrei potuto ridere tanto su un tema così serio riflettendoci anche su. Imprescindibile per tutti coloro che abbiano mai pensato all’adozione, ma divertente anche per tutti gli altri.
E tu saresti quella che non sa fare le recensioni su GoodReads???
Ma va là…….
Kapushinski…quanto ho amato i suoi libri!