E’ giovedì, sto tornando dal lingotto dopo la fiera, il sole tramonta lentamente dietro la passerella olimpica tingendo il cielo d’arancio. mi ritrovo a guardare a terra il selciato di piccole piastrelle di porfido e mi torna alla memoria quella stessa scena, anni prima. 1993 il mio piede è molto più piccolo, tengo per mano da un lato mamma, dall’altro papà, salto da una piastrella all’altra cercando di non toccare i bordi…. è la mia prima fiera del libro, che all’epoca si chiamava ancora salone. mi ricordo lo stemma: un libro verde e blu con una porta aperta in mezzo. e ricordo il mio primo libro della fiera: era sulle lumache e i molluschi in genere, aveva le pagine trasparenti con i disegni a tempera e un odore strano di stampa…
1994 ora faccio prima elementare: è appena nato “il battello a vapore” una delle due case editrici per bambini esistenti all’epoca, per promuovere lo stand ad ogni libro acquistato fanno pescare i bambini bendati con una mano in una boccia di vetro piena di regali. ricordo di aver passato giorni in quello stand e ricordo anche i premi: gomme, bandane, freesbe e… i pog! chi se li ricorda? quei dischetti di cartone da impilare e da colpire con un dischetto di plastica, tutti quelli che cadevano a faccia in su erano vinti… normalmente li vendevano a bustine in cartoleria.
l’anno dopo distribuivano palloncini all’elio: lì è nata la mia passione. l’inspiegabile magia del volo, il cordino che mi tirava il braccio, il terrore di perderlo, ogni volta una delusione per la durata effimera del gioco, il tetto del lingotto, altissimo, coperto di palloncini blu e gialli irrecuperabili… ricordo gli anni successivi passati tra lo stand del battello a vapore, ogni anno in una sezione di colore diverso! della e-elle che pubblicava quei libretti piccoli illustrati ad acquerello tra cui Rodari in edizione economica e della giunti (i libroni alti e sottili sui miti greci sull’iliade e l’odissea).
man mano che crescevo è arrivata la salani, che però per anni non ha avuto uno stand tutto suo e poi… non so bene come sia avvenuta la transizione, la mia memoria si è inceppata, forse per oggi l’ho sovraccaricata troppo.
il salto successivo è alla quarta ginnasio (o quinta.. non ricordo!) ci offrono un ingresso ridotto in cambio della partecipazione a una conferenza-incontro con l’autore di un libro orrendo, accettiamo, così dopo la conferenza siamo liberi di gironzolare da soli. non ero mai andata alla fiera con gli amici, è bello ma anche molto più stancante perchè ognuno ha interessi diversi e probabilmente giriamo per ogni singolo stand macinando chilometri e chilometri.
con la fiera sono cresciuta, adattando ogni anno l’itinerario ai miei mutati gusti e forse lasciando che le montagne di libri cambiassero a loro volta le mie preferenze, non so se senza sarei stata diversa, ma credo di sì…. se poi questo sia un bene o un male è impossibile da stabilire, in ogni caso il mio personale quindicennale (si dice?!??!) di fiera del libro andava celebrato.