Se ne andava lo Studente
in un giorno di Dicembre,
camminando bello, bello
lungo corso Raffaello:
era ignaro ahimè di quanto
lo aspettava proprio accanto.
Ad un tratto una figura,
alta, alta, scura, scura,
proprio innanzi gli si pone
simulandogli ostruzione:
“Lei chi è?” puntando il dito
chiese il giovane stupito;
“Tu mi chiedi chi io sia,
son la Scienza d’Alchimia
che hai già troppo trascurato,
o Studente sciagurato!
Ora invece chiedo a te:
dimmi un po’ che giorno è?”
Lo Studente, un po’ piccato
d’esser stato sì insultato,
gli risponde per la rima:
“Non potevi dirlo prima?
Se volevi sol l’orario
puoi comprarti un calendario!
Per saper che giorno è
ti dirò soltanto che
è iniziato già l’Avvento,
proprio oggi, sii contento!”
“Io lo sono, in fede mia”
gli rispose l’Alchimia,
“Ma io temo anche, in sostanza,
una tua dimenticanza!”
Lo studente da giocondo
diventò meditabondo:
“Qualche cosa si è fissata
da avvenire in questa data,
ma, ahimè, non mi ricordo
quale fosse più l’accordo!”
“Non ti dice neanche niente
Il vedermi qui presente?”
Gli rispose la figura
e ad un tratto la paura
si mostrò così evidente
nei suoi occhi di studente:
gli tornava la memoria:
guarda un po’ che brutta storia!
Ciò che s’era ricordato
tutto a un tratto, è ch’era stato
per quel giorno sciagurato
un esonero fissato
sulla parte generale
che precede Strutturale;
“Or che faccio? Mamma mia!
Resto scappo o vado via?
Né restar né andare voglio!”
A sottrarlo dall’imbroglio
interviene l’Alchimia
che proclama: “Ebbene, e sia!
Ti porrò tre indovinelli,
se rispondi bene a quelli
ti giudicheremo pronto
al secondo duro incontro”
Non appena lo Studente
fa un cenno ed acconsente,
si ritrova senza fiato
giù nell’aula intrappolato,
mentre il noto Professore,
con un far da inquisitore,
nominandogli un composto,
che s’affretta a scriver tosto,
gli domanda qual ne sia
l’evidente isomeria.
Spaventato lo Studente
lì per lì non se la sente
di tirare a indovinare,
Il tacer non fa mai male!
Poi inaspettatamente
una luce gli si accende
ed inizia a funzionare
la corteccia cerebrale;
gli proiettano i neuroni
una danza di carboni
e fatica non gli costa
or trovare la risposta:
“Come sa, o Professore”
Egli inizia con ardore
“Quel carbonio è chirale
che, si sa, nel bene e male
è presente qui in natura
con la duplice struttura
che è, a memoria mia,
detta enantiomeria.”
Il docente un po’stupito
per un dire sì compito,
scuote appena un po’ la testa
e riparte lancia in resta:
“Saprà dirmi indi pertanto
se è ottico e di quanto!”
Gli risponde prontamente
senza dubbi lo Studente:
“Da composti di tal fatta
è la luce un po’ rifratta,
o in tutto vien deviata
s’essa è polarizzata.
Sono due le convenzioni
che distinguono i carboni,
ma nessuna, ahimè, prevede
ciò che far la luce deve
e in che senso ruota il piano
noi soltanto lo capiamo
esponendo quel campione
a una certa radiazione.”
Il Docente, assai stupito,
lì per lì resta basito,
poi si volge a escogitare
la domanda più anormale:
“Se risponde al mio quesito
il suo esame è qui finito!
Su, risponda, faccia presto,
mi sa dir che nome ha questo?”
Apre il libro e, presto detto,
mostra al nostro poveretto
una formula ch’invero
grossa è quanto un foglio intero:
il più grande idrocarburo
che esista di sicuro!!
Scoraggiato lo Studente
conta con fare paziente
I carboni lì presenti:
essi sono centoventi,
nella pagina sì fitta!
Con presagio di sconfitta,
piano, piano, lentamente
numera il sostituente:
“1 bromo, 2 cloruro
questo è certo, di sicuro
4 etil, 9 benzene
6,2,2, tri-esadiene
manca ancora nel finale
2 metil eicosenale”
Lo Studente, timoroso
d’un errore clamoroso,
lentamente alza lo sguardo
aspettandosi un beffardo
riso pieno d’ironia
con cui il Prof lo manda via
indicandogli le scale,
condannandolo a tornare.
Stranamente non avviene
quello che il ragazzo teme:
quando guarda il Professore
se ne accorge con stupore:
niente ghigno d’ironia,
gli sorride in simpatia!
Poi pian piano scolorisce,
tutto attorno a lui sparisce,
lo Studente assai sudato
s’è del tutto risvegliato:
s’era solo addormentato,
era un sogno, che peccato!
È arrivato il dì fissato,
ma stavolta è preparato
ed è pronto ad affrontare
quell’esame generale,
ma il cuor suo chiede: “chissà
che domande mi farà?”